Filiera della canapa anche in Puglia: due proposte di legge… in una
Consiglio regionale pugliese, IV Commissione Industria, Commercio, Artigianato, Turismo e Industria Alberghiera, Agricoltura e Foreste, Pesca Professionale, Acquacoltura, presieduta dal consigliere Donato Pentassuglia (Pd). Fra quei banchi si parla di canapa e delle sue applicazioni con la proposta di due nuove leggi da riunire in un’unica norma. Filiera della canapa anche in Puglia quindi: anche nel “Tacco d’Italia” questo diventa un tema vitale, tanto da approdare fra gli scranni istituzionali.
Due proposte che nella Commissione del Consiglio Regionale saranno unificate in una sola norma. Questa prenderà forma anche grazie all’esame dei successivi emendamenti proposti dalle varie forze politiche.
La prima delle due è a firma del consigliere Cristian Casili (M5S).
La seconda è stata proposta da Giovanni D’Arcangelo Liviano, consigliere del gruppo Emiliano Sindaco di Puglia.
La nuova legge regionale si prefiggerà di sostenere e promuovere la filiera della canapa anche in Puglia, quindi coltura e trasformazione, insieme a incentivi per l’impiego e il consumo finale di semilavorati di canapa da piantagioni pugliesi, sostegno alla fitodepurazione già iniziata in altre regioni (leggi a questo link per il caso della Sardegna) e quindi al risanamento di terreni contaminati grazie alle grandi capacità della canapa di assorbire dal suolo elementi come metalli pesanti e altri principi nocivi.
Il tutto senza dimenticare coltivazioni e lavorazioni per la produzione di elementi base utili al comparto alimentare, come farine e olio, oppure per l’utilizzo nel settore della cosmetica, semilavorati innovativi per vari settori industriali a cominciare da quello edile-bioedilizia, poi la bioingegneria e, naturalmente, una chiara missione di divulgazione, didattica e di ricerca.
Nella stessa Commissione regionale si dovrà aspettare una settimana per la discussione sulle disposizioni che favoriranno e incentiveranno il ritorno dei giovani al mondo dell’agricoltura contrastando l’abbandono dei terreni agricoli pugliesi. La Coldiretti ha suggerito di passare dalla Regione ai comuni l’identificazione di terreni privati incolti-abbandonati da inserire nella Banca della Terra che interesserà chi lavorerà per valorizzare tali appezzamenti dopo aver concordato un contratto di concessione con i proprietari. Un punto, quello di demandare l’individuazione dei terreni da parte dei comuni, che Leo Di Gioia, assessore regionale all’Agricoltura, vuole approfondire con l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia. Altro punto da chiarire, l’adesione alla Banca della Terra di detti appezzamenti: automatica o con volontaria adesione dei proprietari?
E sui futuri terreni non più abbandonati potrebbero nascere coltivazioni di canapa…
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