Ricerca e salute, approfondimento: speranze dal CBD Cannabidiolo per terapie in casi di autismo grave?
Un nuovo fronte della ricerca medico-terapeutica sta per aprirsi grazie al CMCR Center for Medicinal Cannabis Research all’Università della California di San Diego – School of Medicine che a fine aprile scorso ha ricevuto 4,7 milioni di dollari dalla Ray and Tye Noorda Foundation per l’inizio di una ricerca che dia speranze dal CBD Cannabidiolo per terapie in casi di autismo grave.
Si tratta della più ingente donazione privata devoluta negli Stati uniti per uno studio sulla Cannabis.
Scopo prioritario di questo studio CMCR etichettabile come avveniristico, è quello di comprendere se terapie farmacologiche a base di Cannabidiolo potranno alleviare i sintomi nei bambini con severi disturbi dello spettro autistico o Autism Spectrum Disorders (ASD).
In caso di risposta affermativa, si comprenderà quindi anche come agire con queste terapie, che forma-dosaggi daranno la corretta fisionomia a questi rimedi.
Dovuta premessa sommaria sull’autismo
Si tratta di un disordine dello sviluppo neurologico che si manifesta già dall’infanzia, cominciando dall’età di sei mesi. È caratterizzato da tre elementi cardine: deficit nell’interazione sociale (minori risposte agli stimoli esterni, i bambini sorridono meno e osservano meno gli altri, non reagiscono o lo fanno meno, chiamandoli per nome), deficit nella comunicazione, interessi e comportamenti limitati e ripetitivi (anche un semplice e continuo allineare dei giocattoli, comportamenti ripetitivi-ritualistici, richiesta continua della stessa tipologia di alimento e tanto altro).
I maschietti sono colpiti dalle due alle quattro volte di più rispetto alle femminucce come specificato nella ricerca “A unified genetic theory for sporadic and inherited autism” di Xiaoyue Zhao, Anthony Leotta, Vlad Kustanovich, Clara Lajonchere, Daniel H. Geschwind, Kiely Law, Paul Law, Shanping Qiu, Catherine Lord, Jonathan Sebat, Kenny Ye, and Michael Wigler. Il problema si manifesta sempre entro i primi tre anni di vita.
L’incidenza varia da 5 a 50 soggetti su 10.000 a seconda dei criteri diagnostici impiegati, come sottolineato da “The Merck Manual” – quinta edizione del Research Laboratories Merck.
Di contro, i dati provenienti dai Centri per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione USA (CDC) della “National Health Survey Interview” (NHIS) hanno sottolineato un aumento di quasi pari a quattro volte tra il periodo 1997-1999 e il periodo 2006-2008. Tendenza che non si è affievolita negli anni più recenti.
“L’Università della California a San Diego è lieta di collaborare con le fondazioni Noorda e Wholistic per far progredire la comprensione di quando e come funziona la cannabis medicinale – ha detto David A. Brenner, vicerettore della UC San Diego Health Sciences – e di utilizzare queste informazioni per trasformare la vita di molte persone per le quali la cannabis medicinale può fare una differenza significativa nella loro qualità della vita. Crediamo che lavorando insieme usando dati basati su fatti concreti, possiamo ottenere il massimo impatto sul campo, sulla nostra comunità e sui decisori politici”.
CBD Cannabidiolo per terapie in casi di autismo grave: la rotta della ricerca di CMCR
Lo studio, programmato per l’inizio del 2019, è stato delineato per abbracciare la scienza clinica di base, la matematica avanzata e le tecniche genetiche tramite lo stesso gruppo di pazienti offrendo un’esplorazione completa e sistematica dell’efficacia del CBD sull’autismo.
Anche se le cose non sono ancora completamente chiare sulle vere cause di questo disordine dello sviluppo neurologico, dal CMCR sottolineano che “sono state identificate diverse anomalie nel cervello di individui con autismo, compresi i livelli più bassi di serotonina disponibile, sostanza chimica del cervello associata alla regolazione dell’umore, poi uno squilibrio tra neurotrasmettitori eccitatori e inibitori e un’organizzazione irregolare delle reti cerebrali“.
Tre i capitoli terapeutici da verificare:
- se il CBD Cannabidiolo è sicuro e tollerabile e se aiuta con i sintomi dei Disturbi dello Spettro Autistico (ASD);
- se e come la CBD altera i neurotrasmettitori e / o migliora la connettività cerebrale;
- se i biomarker della neuroinfiammazione, anch’essi associati all’ASD, sono alterati dal CBD.
La sperimentazione clinica sarà portata avanti su 30 bambini con età comprese tra gli 8 e i 12 anni, tutti con una diagnosi confermata di autismo da moderato a grave. Devono essere privi di altre patologie neurologiche come l’epilessia e, in generale, godere di buona salute.
Nella prima fase dello studio, metà dei bambini riceverà una dose orale di CBD e l’altra metà un placebo. Nella seconda fase, i gruppi verranno scambiati e la metà che ha originariamente ricevuto CBD riceverà placebo, mentre il gruppo placebo iniziale riceverà CBD.
I ricercatori e analizzatori coinvolti non sapranno quali bambini staranno ricevendo CBD o placebo fino a quando tutti i test non saranno completati ponendo fine all’analisi clinica.
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