Canapa in Russia e in Svizzera, tra crescita esponenziale e accesso facilitato per la terapeutica
Due realtà del tutto differenti, sia per estensione che per numeri e capacità industriali e agricole, eppure un punto li accomuna, la Cannabis e l’aumento di attenzione imprenditoriale e di cura. la Canapa in Russia e in Svizzera viaggia, nel primo caso, tra crescita esponenziale e, nel secondo caso, verso un accesso facilitato per quella utilizzata a scopo medico.
Canapa in Russia e in Svizzera: il caso della Nazione di Mosca
Basta iniziare dall’immensa Russia. Il Dipartimento per il trattamento e la protezione delle colture del Ministero russo dell’Agricoltura snocciola numeri di grande crescita. Sono le parole di Petr Chekmarev, alla direzione dello stesso Dipartimento, a dare le dimensioni del fenomeno: la stima ipotizzata per la fine del 2018 descrive una superficie coltivata a canapa di 4.400 ettari, quindi ben quattro volte superiore a quella dedicata alla canapicoltura nel 2010.
Una buona fetta del successo della Canapa si deve alla spinta verso l’utilizzo nell’ambito dell’industria tessile.
Come sottolineato da Innovation in Textiles, pubblicazione di studio del settore, “la quota di tessuti e materiali naturali nell’industria tessile russa è in costante declino a favore dei materiali sintetici, secondo recenti dichiarazioni del ministero dell’Industria e del Commercio russo (ndR: oggi il 35% della richiesta interna russa di filati è soddisfatta dal sintetico dove predominano Poliestere e Viscosa). Tuttavia, sono in programma piani per espandere la base di materie prime per i tessuti tecnici, compresa la reintroduzione della fibra di canapa per applicazioni tecniche”.
“Negli ultimi cinque anni, la crescita annuale del consumo di fibre e filati naturali in Russia è stata pari al 5-6% annuo – continua Innovation in Textiles – rispetto al 13-15% nel caso dei materiali sintetici e la differenza continua a crescere a favore di questi ultimi. La stessa tendenza si osserva in tutto il mondo, dove, secondo le previsioni degli analisti, la quota di fibre sintetiche e artificiali nel consumo globale aumenterà dal 45% al 65-70% entro il 2025″.
“L’anno scorso, in Russia, il mercato locale delle fibre sintetiche e artificiali ha superato le 650.000 tonnellate in termini di volume e 55 miliardi di RUB (950 milioni di dollari USA) in valore. Gli analisti si aspettano un’ulteriore crescita del mercato quest’anno – prosegue la rivista – Attualmente, la maggior parte della domanda russa di fibre sintetiche è stata soddisfatta attraverso le importazioni, principalmente dalla Cina. Tuttavia, la situazione potrebbe cambiare nei prossimi anni, con il governo russo che annuncia piani per aumentare la produzione interna”.
Così il governo russo prevede di aumentare ulteriormente la produzione di materiali tessili innovativi nei prossimi anni espandendo la base di materie prime necessarie per la loro produzione. Qui entra in scena la Canapa come una delle principali materie prime per la produzione di tessuti tecnici e altri materiali tessili innovativi, secondo recenti dichiarazioni di fonti vicine al ministro dell’Industria e del Commercio russo.
Anche in Russia si è perfettamente coscienti della storia ultramillenaria di questa pianta e delle sue proprietà oggi in continua espansione e scoperta. La nazione moscovita rappresentava nel passato il 70% della superficie totale mondiale di cannabis, equivalente a quasi 1 milione di ettari coltivati.
La produzione di cannabis fu quasi completamente sospesa nell’URSS nel corso del 1987 come applicazione di un decreto firmato dell’allora presidente Mikhail Gorbachev che vietò la coltivazione di cannabis in appezzamenti di terreno personali rendendola un’attività criminale
La canapa, o canapa industriale, oggi si trova soprattutto nelle regioni di Adygea (Repubblica), Mordovia (Repubblica) e nelle oblast (province) di Penza, Novosibirsk e Orël. La resa annua stimata è pari a una tonnellata/una tonnellata e mezzo per ettaro, sia per le fibre che per i semi. Dominano i gruppi Konoplex (Konoplex Penza e Konoplex Agro per i semi – Konoplex Food Products e Konoplex Prom per l’olio da spremitura a freddo – 600 tonnellate/anno – e altri prodotti alimentati) che sta dirigendo i suoi sforzi verso la fibra, Russian Hemp e Russian Hemp Fiber Group, consorzio che raggruppa Srl Canapa della Mordovia, Evroteh System, l’Associazione russa dei Lavoratori della Canapa e la società Insar Bio-Based Product costituita nel 2014 a Berlino.
A queste si aggiungono tante altre altre.
Tutti godono di importanti sovvenzioni da parte dello Stato che facilita la costituzione di nuovi impianti e la nascita di consorzi.
Sussistono anche previsioni di sviluppo della canapicoltura russa che vanno anche oltre il preventivato, quindi a 6000 ettari sul finire del 2018/inizi 2019 sparsi su 25 regioni, da Vladivostok a Kaliningrad, secondo le proiezioni effettuate dagli analisti del ministero dell’Industria e del Commercio russo.
I piani ministeriali includono la produzione di varietà di Cannabis che non ha effetti psicotropi.
Si tratta di varietà speciali (26 varietà di canapa con un alto grado di adattabilità) sviluppate a partire da alcuni importanti istituti di ricerca agricola sovietica durante gli anni 80 del 1900 e che non contengono più dello 0,1% di THC. Due le famiglie principali di Canapa Industriale, quella russa meridionale che resiste alla pulce e al succiamele, cresce lentamente, produce pochi semi, ha un’alta resa in fibra e la Canapa della Russia centrale con una minore resa in paglia e fibra, molto maggiore in semi, ma più vulnerabile ai parassiti.
Canapa in Russia e in Svizzera: l’evoluzione del Paese elvetico sulla Cannabis terapeutica
Maggiore accessibilità per chi ha bisogno di una terapia a base di Cannabis. Questa la rotta primaria scelta dai vertici del Consiglio federale che non nascondono di guardare anche all’uso ricreativo e quindi di voler condurre sperimentazioni per disciplinare al meglio questo aspetto.
Per poter avere accesso alle terapie a base di Cannabis Terapeutica, i malati devono ottenere una complessa autorizzazione speciale dall’UFSP, l’Ufficio federale della Sanità pubblica. Bisogna considerare che fino a oggi ne hanno avuto bisogno oltre 3.000 persone affette da malattie incurabili come la sclerosi a placche o il cancro in fase terminale, oppure per terapie del dolore e di sostegno dedicate ad anziani.
È lo stesso Consiglio federale svizzero a stigmatizzare con un suo comunicato l’inefficienza di questa procedura di autorizzazione perché per la sua complessità “ritarda l’inizio delle terapie e rappresenta un ostacolo all’accesso al trattamento”, eppure è ben cosciente che per chi ne ha bisogno dal punto di vista terapeutico “la canapa per uso medico permette di alleviare i dolori laddove altri trattamenti si rivelano inefficaci”.
Quindi, il governo federale “ha incaricato il Dipartimento Federale dell’Interno (DFI) di adeguare la legislazione in tal senso. Il DFI lo farà elaborando un avamprogetto per la consultazione che preveda l’abrogazione del divieto di mettere sul mercato la canapa per uso medico entro l’estate del 2019. L’UFSP dovrà anche esaminare la questione di un eventuale rimborso da parte dell’assicurazione malattie“.
Sull’uso ricreativo il Consiglio federale svizzero nota che si stimano in “più di 200.000 le persone in Svizzera che consumano regolarmente canapa a fini ricreativi. Nonostante il divieto e la repressione in vigore, questo numero non diminuisce. Al contempo il mercato nero prospera e in assenza di un controllo della qualità, la sicurezza dei consumatori non è più garantita“.
Conseguenza? Molte “città e Cantoni confrontati con il consumo ricreativo e il mercato nero chiedono che siano effettuati degli studi scientifici per conoscere l’impatto di altre forme di disciplinamento”.
Così il Consiglio federale intende permettere alle regioni di attuare questo approccio al problema “adeguando il quadro legale. Propone di conseguenza di introdurre un articolo sulla sperimentazione nella legge sugli stupefacenti. Questo articolo permetterà studi scientifici, mantenendo il regime generale di divieto del consumo di canapa in Svizzera al di fuori di questi studi”.
Sperimentazioni pilota che saranno limitate nel tempo e solo in determinate aree con ristretto numero di partecipanti sarà ristretto ed esclusione dei minorenni.
“L’articolo sulla sperimentazione avrà una durata di validità massima di 10 anni – conclude il comunicato del governo elvetico – I risultati degli studi serviranno da base per il dibattito politico sul modo di regolamentare la canapa. Ogni modifica del regime di divieto dovrà essere approvata dal Parlamento ed eventualmente dal Popolo chiamato in votazione. La consultazione concernente l’articolo sulla sperimentazione durerà fino al 25 ottobre 2018″.
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