“On the traces of the Hemp”, progetto per tracciare la Canapa usata in Italia
Marco Calvi, ricercatore di Certottica, sarà al centro di un progetto ambizioso che sarà molto utile alla canapicoltura del Bel Paese. Si tratta di On the traces of the Hemp: developing a procedure to trace Italian Cannabis sativa for its use as a textile and food, ricerca che intende sviluppare un metodo di tracciabilità per definire l’origine esatta della Cannabis Sativa L. utilizzata nei campi italiani e destinata al settore alimentare e tessile. Anche farmaceutico.
Il progetto di dottorato industriale con al centro il dottor Calvi, sarà sviluppato in parte nei laboratori di Certottica – Istituto Italiano per la Certificazione dei prodotti Ottici e in parte all’Università Cà Foscari di Venezia – Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica.
Il monitoraggio e la ricerca inizieranno molto presumibilmente alla fine del mese di settembre e avranno una durata di tre anni. Accanto alle analisi fatte sulla pianta, ci saranno anche quelle su alcuni dei classici prodotti derivati.
A questo scopo e per rendere ancora più particolareggiati i risultati finali, tutte le associazioni, cooperative, aziende, raggruppamenti di produttori sono invitati a contattare il ricercatore (dati a fine articolo).
On the traces of the Hemp: le motivazioni alla base del progetto e le caratteristiche
“L’Istituto bellunese, attivo come Centro di Ricerca a livello transfrontaliero, ha voluto puntare anche sulle tematiche ambientali e sulla connessione del territorio – sottolinea Marco Calvi – Per questo, non a caso, ha scelto la Canapa. Infatti in Italia la Canapa, in questi ultimi anni, sta cercando di tornare alla ribalta per via dei suoi mille impieghi, per la sua gloriosa storia e per il fatto che è una coltivazione che non richiede l’uso di fertilizzanti e pesticidi”.
Il background di Marco Calvi e l’avvio di On the traces of the Hemp
Marco Calvi è nato a Belluno nel marzo del 1992, laurea magistrale in Scienze Ambientali all’Università Ca’ Foscari di Venezia con il massimo voto di 110 con lode: “Da poco più di un anno lavoro come ricercatore per Certottica, all’interno della quale seguo i diversi progetti di ricerca nazionali ed europei, collaborando con diversi centri di ricerca e università nazionali ed internazionali”.
“Ho sempre avuto l’interesse e l’amore per l’ambiente e per l’agricoltura e, negli ultimi anni, mi sono avvicinato molto alla canapa per via dei suoi mille utilizzi e perché penso possa essere uno degli strumenti che possa salvare il nostro pianeta – aggiunge il dottor Calvi – Grazie a Certottica e all’Università di Venezia, è nata poi la possibilità di sviluppare un progetto di dottorato industriale (poi vinto) proprio sulla canapa, in quanto è un tema attuale, che richiama la storia dell’Italia e che sicuramente avrà grande futuro nel nostro Paese”.
Gli obiettivi da raggiungere col progetto On the traces of the Hemp
“Serve ed è necessario per la canapicoltura italiana un metodo di tracciabilità per definire l’origine esatta di una pianta di canapa italiana – prosegue Calvi – quindi per sapere con certezza se è stata coltivata in Sicilia, piuttosto che in Veneto, oppure in un altro paese. Al momento non esiste nulla del genere per la canapa, tranne qualcosa per la tracciabilità della Marijuana negli USA e in Brasile”.
Le condizioni ambientali, dal suolo all’aria, dall’acqua ai macro e micro elementi, solo per citarne alcuni, danno un’impronta indelebile alle piante differenziandole quindi a seconda delle regioni, province e città, differenziazione possibile anche all’interno di uno stesso territorio comunale.
“È un progetto per dare maggiore valore alla canapa italiana in una crescita verso il recupero dei fasti del passato per il settore – rimarca il ricercatore – Significa anche dare ai produttori una tutela in più. Verranno raccolte parti della pianta, fusto, foglie, e altre. Su queste saranno fatte le analisi dei metalli e quelle isotopiche su elementi come il carbonio, azoto, idrogeno, zolfo e così via”.
La fase delle analisi
Come descritto da Marco Calvi, “le analisi degli isotopi sono le più importanti, in quanto sono degli elementi fortemente traccianti e direttamente collegati con le condizioni climatiche della zona di coltivazione, con la latitudine, l’altitudine, ecc. Gli isotopi sono degli ‘strumenti’ ampiamente collaudati che vengono già impiegati in altri prodotti agroalimentari, quali vino, grana, aceto, olio d’oliva e anche per gli studi in climatologia”.
“Per questa ricerca, quindi, verrà creata una banca dati con i diversi valori dei rapporti isotopici dei diversi elementi (C, H, O, S, ecc) e i valori dei metalli – dice ancora l’ideatore del progetto – ogni pianta di una data zona avrà quindi dei range di valori caratteristici, che potranno discriminarla da altre provenienti da altre zone. Molto probabilmente, oltre che sulla pianta di Cannabis sativa, alcune analisi verranno effettuate su canapa ad uso farmaceutico e su alcuni prodotti derivati, quali olio e farina”.
Le zone di campionamento previste per il progetto On the traces of the Hemp
“Le aree di prelievo devono essere ancora stabilite – ha concluso Marco Calvi – ma molto probabilmente potranno essere Veneto e Friuli, Piemonte, Marche, Puglia e Sicilia, quindi zone tra loro molto diverse dal punto di vista climatico”.
Per questo monitoraggio la ricerca potrà spaziare anche in altre aree italiane.
Bisogna aggiungere che sono in ballo importanti collaborazioni con altri centri di ricerca e università europee oltre che nazionali: al momento non c’è nulla di ufficiale, ma solo di ufficioso.
Marco Calvi
Research and Innovation area
Certottica SCRL
Zona Industriale via Villanova, 7/A
32013 Longarone (Belluno) – Italy
Sito web: www.certottica.it
email: marco.calvi@certottica.it – 839523@stud.unive.it
Cellulare: 345.5870971
Telefono ufficio: 0437.573157
Fax: +39.0437.573131
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