Legalizzazione della Cannabis in Canada, ma in Borsa è calo delle azioni del settore
Le aziende canadesi del settore erano cresciute enormemente in valore negli ultimi due anni, a ritmi sempre più rapidi negli ultimi due mesi considerando anche l’avvicinarsi del 17 ottobre, quindi il via al libero mercato. Ma alla legalizzazione della Cannabis in Canada è corrisposto un calo delle azioni del settore nella Borsa azionaria del Paese Nordamericano.
Intanto il comparto cerca di organizzarsi al meglio per la creazione di una rete che soddisfi tutti i settori di commercializzazione non solo quelli legati al nuovo provvedimento di legge.
A fare da spartitraffico sui movimenti finanziari è stata la realizzazione della proposta di legge Trudeau per la cannabis a uso ricreativo (leggi a questo link). La legalizzazione riguarda il consumo a scopo ricreativo permettendo anche la vendita e la coltivazione domestica.
Nel Mondo a compiere una piena liberalizzazione di questo tipo è stato solo l’Uruguay.
I tecnici e gli esperti dei mercati finanziari chiamano il fenomeno appena manifestatosi nella Borsa canadese “buy the rumor, sell the news” che, tradotto in Italiano, sta per “compra sulle voci, vendi sui fatti”.
Si tratta di un atteggiamento e di una serie di movimenti finanziari di pura speculazione. Resta da vedere in quale senso si consoliderà.
Legalizzazione della Cannabis in Canada, ma calo nella Borsa del Paese d’oltreoceano
Gli investitori guidano i loro movimenti in base a quello che prevedono dovrebbe accadere in un determinato momento economico o prima di una scadenza di rilievo. Ecco quindi la serie di acquisti sulle voci circolanti.
Al momento della scadenza avvenuta tutto cambia: cominciano le vendite sottocosto.
Da considerare che il mercato azionario canadese ha una forte presenza di aziende che si occupano di Cannabis, molte le multinazionali che hanno forti interessi nel comparto del food e in quello in fortissima crescita del terapeutico-medico.
Canapa Oggi ha scritto su diverse realtà canadesi della Canapa, sia del settore alimentare in grande sviluppo appropriandosi di fette di mercato anche in Asia (report a questo link), che di quello farmaceutico. Una di queste ultime, la Aurora Cannabis Inc. attraverso una consociata-assimilata europea, la Pedanios GmbH, ha venduto una fornitura di Cannabis terapeutica anche all’Italia (vedi link).
Tantissimi avevano puntato su quelle che sono state definite come le azioni della marijuana immaginando un’ulteriore innalzamento del loro valore anche e soprattutto in coincidenza del 17 ottobre e giorni successivi.
Non è andata così. I dati sono riportati anche da Wall Street Italia.
La Tilray, azienda globale sulla Cannabis Medica in particolare, realtà che negli ultimi 60 giorni circa era cresciuta a livello di azioni del 500 per cento, ha fatto registrare un calo del 4,2 %: nulla di preoccupante, ma bisogna tenere d’occhio l’intero comparto.
Quale grande società ha avuto il calo più pronunciato? È stata la già citata Aurora Cannabis con un calo del valore delle singole azioni pari a -15 % poi a -12,55 %.
Emerald health therapeutics ha concluso la giornata del 17 ottobre con un calo del 6,24 % poi aumentato a – 10,60%.
La Cronos Group Inc. ha fatto registrare un – 10,10%.
Andamento che è più o meno pronunciato in tutto il settore (come da grafico sotto da Wall Street Italia).
Intanto in Canada c’è chi annuncia una nuova forma di rete logistica-gestionale per l’intero settore
La canadese DMG Blockchain Solutions Inc. avvia lo sviluppo di una piattaforma blockchain per la gestione delle catene logistiche internazionali nell’industria della cannabis.
Semplificando, per sistema blockchain si intende una rete di condivisione tra realtà produttive e di servizi, in questo caso aziende della Cannabis, che mettono insieme risorse informatiche, di connessione web, logistiche, il tutto protetto da un protocollo di aggiornamento sicuro con tecniche di validazione d’accesso crittografate.
Come descritto dal canale di informazione canadese CBC News, nella Nazione nordamericana esistono 120 produttori autorizzati di Cannabis e, come affermato da uno dei più grandi di questi, “carenza di manodopera e inefficienze nelle catene di distribuzione potrebbero portare ad una scarsa disponibilità del prodotto nel periodo immediatamente successivo alla legalizzazione”.
Così DMG Blockchain Solutions sta dialogando con le aziende del comparto, con laboratori per la certificazione della qualità, con distributori e organi di regolamentazione. Questa serie di azioni convergono verso il lancio della nuova soluzione per la gestione delle catene logistiche dedicate al settore.
Su BCBUSINESS viene indicata anche come “CannaChain, un mercato di e-commerce e un sistema di gestione della supply chain (ndR: gestione della catena di distribuzione)” che offre trasparenza, tracciabilità piena del prodotto e garanzia di qualità dal canapicoltore al punto vendita.
“L’emergente industria della Cannabis necessita di soluzioni per la gestione del prodotto – ha sottolineato Dan Reitzik, amministratore delegato di DMG – In questo caso la blockchain è la scelta più ovvia. Il primo impiego della blockchain è stato il Bitcoin, ma il miglior utilizzo di questa tecnologia è la gestione delle catene di distribuzione per prodotti controllati come la Cannabis”.
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