Firenze, Bugliani e Sindacato Asacc sulla Cannabis terapeutica per incrementare produzione nazionale. Assistenza legale gratuita a malati che la coltivano a casa
Qualcosa deve smuoversi rapidamente per tutelare i pazienti che secondo prescrizioni del Sistema Sanitario Nazionale fanno uso di Canapa per le terapie previste. A Firenze, dove già insiste la produzione dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, il presidente della commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale Toscana, Giacomo Bugliani e sindacato Asacc sulla Cannabis terapeutica per incrementare produzione nazionale.
La presa di posizione è netta, rincarata dalla stessa Asacc-Associazione Sindacale Autonoma Coltivatori, Lavoratori e Lavorazioni Canapa che, vista la situazione di forte carenza di materia prima e la difficilissima reperibilità di medicinali in farmacia, chiede l’assistenza legale gratuita ad assistiti-malati che la coltivano a casa e che potrebbero incappare in denunce e procedimenti giudiziari.
L’occasione è stata data durante una conferenza stampa sul tema, tenuta dal consigliere Bugliani l’8 novembre al Palazzo del Pegaso (ex Palazzo Panciatichi), sede del Consiglio regionale della Toscana, anche per presentare il programma attività dell’associazione (pagina Facebook).
È bene ribadire che questa tipologia di assistiti-pazienti, non si rivolge per capriccio a preparati basati sulla Cannabis con fantomatica “complicità” di medici e specialisti, ma sono persone con comprovata caratteristica di affezioni farmacoresistenti alleviabili e aggredibili con efficacia grazie a medicinali e a soluzioni a base di Canapa.
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Bugliani e Sindacato Asacc sulla Cannabis terapeutica: la posizione dell’associazione
“Nonostante ci sia stata un’apertura alla produzione e all’importazione – ha detto Lorenzo Cancogni, presidente dell’Asacc – i dati parlano di arrivare nel prossimo anno a una quota tra 500 e 800 chili a disposizione dei pazienti italiani contro un fabbisogno stimato fino a 3.000 chili”.
Da qui la decisione di tutelare chi, dovendo far uso di canapa per le cure ma non trovandola nei canali ufficiali, abbia iniziato a produrla in casa rischiando così di incorrere in problemi legali.
Il sindacato-associazione è nato a Massa ad aprile 2018, con punti di coordinamento praticamente in tutta Italia e con lo scopo di tutelare i lavoratori del settore aperto dalle nuove normative e dei liberi cittadini che coltivano e utilizzano derivati della canapa secondo quanto previsto della legislazione ora in vigore .
Tra le sue attività cardine ha inserito quella di sostenere le istituzioni per coordinare le aziende dedite alla canapicoltura che fanno parte del suo gruppo e che sono pronte a investire per produrre subito cannabis terapeutica.
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Bugliani e Sindacato Asacc sulla Cannabis terapeutica: l’atto in Consiglio Regionale per attivare il presidente presso il Governo caldeggiando l’aumento di produzione nazionale
“Bisogna capire come si possa implementare la produzione – ha sottolineato il consigliere regionale Giacomo Bugliani – e fare in modo che questa avvenga soprattutto all’interno del nostro Paese. Non mi pare che dover acquisire la cannabis terapeutica all’estero sia una soluzione accettabile dalle nostre istituzioni”.
“Mi impegno a promuovere un atto di indirizzo – ha proseguito Bugliani – affinché si vada verso un incremento della produzione e il fabbisogno del nostro Paese venga soddisfatto. Dovrà essere un richiamo forte, di sensibilizzazione, perché si trovino le forme per incrementare, usiamo pure il termine nazionalizzare, la produzione nel nostro paese. Che questa iniziativa possa trovare il più ampio consenso tra tutte le forze politiche”.
“Un atto di indirizzo politico – ha concluso il consigliere – in modo che il presidente della Regione possa far sentire la sua voce presso il Governo e si vada all’indispensabile incremento della produzione”.
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